La Fabbrica Campolmi è il più grande complesso industriale di origine ottocentesca dentro le mura del centro storico di Prato. Si estende su una vasta area di circa 10.000 mq, compresa tra via S. Chiara ed un tratto delle mura medievali.
Le origini della fabbrica risalgono al 1863, quando Vincenzo Campolmi acquista il molino di Santa Chiara.
Qui nella "Cimatoria Campolmi Leopoldo e C.", fabbrica simbolo della storia produttiva pratese, i tessuti allo stato grezzo venivano rifiniti attraverso diverse fasi di lavorazione.
Nel 1968 la ditta cessa l'attività industriale, anche se alcune parti dello stabilimento restano attive fino al 1994.
Cattedrale dell'industria tessile, tempio laico del lavoro, sono alcune delle definizioni che sono state attribuite a questo complesso architettonico di straordinaria bellezza, acquistato dal Comune di Prato alla fine degli anni '90.
Il recupero urbanistico, realizzato dal Comune su progetto dell'architetto Marco Mattei, è nato dalla volontà di trasformare questo simbolo dell'universo tessile in un moderno centro di produzione culturale, luogo del pensiero e delle idee, archivio di memoria e conoscenza.
Dal 2012 la Fabbrica Campolmi è sito ERIH European Route of Industrial Heritage, tra i luoghi più prestigiosi di archeologia industriale in Europa. Viene definito come il simbolo della tradizione tessile che caratterizza la città di Prato ed è emblema della significativa esperienza pratese nel recupero e nella riqualificazione dei luoghi dell'industria.
ERIH è il network europeo per la valorizzazione dei monumenti industriali. E la Fabbrica Campolmi è il primo sito italiano ad essere stato iscritto nella fascia più elevata di ERIH, quella degli Anchor Point.